Presentazione |
Il Comitato Nazionale per il II centenario della morte di
Giuseppe Piermarini è stato istituito il 20 marzo 2008
con Decreto del Ministro per i Beni e le Attività
Culturali.
Annovera tra i suoi componenti:
Ministro per i Beni e le Attività Culturali; Ministro degli
Affari Esteri; Ministro della Pubblica Istruzione
Ministro dell’Università e della Ricerca; Presidente
della Regione Umbria; Presidente della Regione Lombardia ; Sindaco
del Comune di Foligno; Sindaco del Comune di Milano; Sindaco del
Comune di Mantova; Sindaco del Comune di Monza; Sindaco del Comune
di Pavia; Presidente della Provincia di Perugia; Vescovo della
Diocesi di Foligno; Magnifico Rettore dell’Università
degli Studi di Perugia; Magnifico Rettore del Politecnico di
Milano; Segretario Generale del Ministero per i beni e le
attività culturali; Direttore Generale per i beni librari,
gli istituti culturali ed il diritto d’autore; Direttore
Generale per gli archivi; Direttore Generale per i beni
architettonici storico artistici ed etnoantropologici; Direttore
Generale per la qualità e la tutela del paesaggio,
l’architettura e l’arte contemporanea; Direttore
Regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’Umbria;
Direttore Regionale per i beni culturali e paesaggistici della
Lombardia; Direttore Generale per la promozione e la cooperazione
culturale del Ministero degli Affari Esteri; Direttore Generale per
l’istruzione post secondaria del Ministero della Pubblica
Istruzione; Direttore Generale del Comune di Foligno;
Soprintendente della Fondazione Teatro alla Scala; Presidente della
Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno; Presidente del Centro di
Studi per la cultura e l’immagine di Roma; Presidente
dell’Ordine Nazionale degli Architetti; Presidente
dell’Ordine Provinciale degli Architetti di Perugia;
Presidente della Società Dante Alighieri; Direttore
dell’Archivio di Stato di Perugia; Direttore
dell’Archivio di Stato di Milano; Direttore
dell’Accademia di Belle Arti di Brera; Direttore delle
civiche raccolte d’arte applicata ed incisioni –
archivio fotografico – archivio storico civico e Biblioteca
Trivulziana di Milano; Direttore del Museo dell’Ottocento di
Villa Reale di Milano; Direttore del Museo Civico di Palazzo Te di
Mantova; Direttore della Biblioteca Comunale di Foligno; Direttore
del Museo della Città di Foligno; Soprintendente per i beni
architettonici, per il paesaggio, per il patrimonio storico
artistico ed entoantropologico della Lombardia; Soprintendente per
il patrimonio storico artistico ed entoantropologico di Milano,
Bergamo, Como, Pavia, Sondrio, Lecco, Lodi e Varese; Soprintendente
per i beni architettonici e per il paesaggio per le province di
Milano, Bergamo, Como, Pavia, Sondrio, Lecco, Lodi e Varese;
Soprintendente per i beni architettonici, per il paesaggio, per il
patrimonio storico artistico ed entoantropologico
dell’Umbria; Soprintendente archivistico
dell’Umbria;
Soprintendente archivistico della Lombardia;
Massimo Accarisi , Cristiano Antonietti, Ugo Bazzotti, Paolo
Belardi, Giordana Benazzi, Carlo Bertelli, Fabio Bettoni , Mario
Botta, Antonino Caleca, Vittorio Casale, Sergio Conti, Elisa
Debenedetti, Carla Di Francesco, Denio D’Ingecco, Antonella
Doria, Marcello Fagiolo, Antonella Gloria, Vittoria Garibaldi,
Piero Lai, Paolo Portoghesi , Giuliana Ricci, Aurora Scotti,
Vittorio Sgarbi, Bernardino Sperandio, Marisa Tabarrini, Anna Tini
Brunozzi, Italo Tomassoni, Bruno Toscano, Francesca Valli, Susanna
Zatti
Le celebrazioni intendono riproporre all’attenzione della
critica e del grande pubblico la figura e l’opera di un
architetto tra i più rappresentativi della sua epoca.
“La fortuna critica di Giuseppe Piermarini ha avuto eclissi e
rilanci in periodi alterni come spesso accade agli artisti che
vivono da protagonisti un’epoca di transizione e la cui opera
è giudicata in funzione delle categorie critiche e delle
tendenze entro le quali si preferisce inquadrarla. Soprattutto in
questo secolo la storiografia architettonica è stata
fortemente condizionata dal modello evoluzionistico imposto dalle
teorie che vedevano nell’arte moderna il coronamento e
superamento di ogni precedente esperienza. Il neoclassico,
all’interno di questo modello, venne visto da alcuni come
indispensabile anello della catena evolutiva, da altri come
deviazione involutiva in quanto pausa nostalgica, rispetto a una
sorta di movimento di liberazione dalle regole del passato,
iniziato con il manierismo barocco e culminato nella cesura
drastica delle avanguardie storiche. Sarebbe opportuno riflettere
sulla contraddizione che oppone questo modello evoluzionistico a
quello, ben più saggio e ‘moderno’, della Scuola
di Vienna di Storia dell’Arte, che proprio all’inizio
del ‘900 affermò la sterilità della metafora
biologica (nascita, fioritura, decadenza) rivendicando a ogni
periodo storico eguale diritto all’ascolto” (P.
Portoghesi, La Scala ritrovata, in Giuseppe
Piermarini. I disegni di Foligno. Il volto piermariniano della
Scala, Milano 1998)
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