Presentazione |
Il 16 febbraio 1908 si inaugura a Roma la sala dell’Augusteo,
capace di 3.500 posti, e l’Orchestra dell’Accademia
inizia il suo percorso storico che giunge sino ad oggi segnando
tappe fondamentali nella storia della cultura, non solo musicale,
italiana.
Nel 2008 questo percorso, che ha visto la presenza di tutti i
grandi compositori ed esecutori da Gustav Mahler a Richard Strauss,
da Debussy fino a Toscanini e Furtwängler, compie 100 anni.
Sebbene l’attività concertistica dell’Accademia
fosse iniziata con regolarità già dal 1895 è
con la costituzione dell’orchestra sinfonica e
l’acquisizione della prima grande sala che inizia un tragitto
che allinea l’Italia alle grandi istituzione sinfoniche
internazionali. Quella di Santa Cecilia è infatti la prima
orchestra italiana che ha lo scopo di dedicarsi al repertorio
sinfonico, fatto nuovo e controcorrente rispetto alla tradizione
del melodramma preponderante in Italia in quegli anni come nei
successivi. Nel corso di un secolo l’orchestra presenta un
numero estesissimo di nuove composizioni, alcune delle quali ad
essa dedicate (si vedano i poemi sinfonici di Respighi) e affronta
anche diverse importanti tournée all’estero, come
ambasciatrice di cultura italiana, e moltissime registrazioni
discografiche conosciute e apprezzate in tutto il mondo. Dopo la
distruzione della sala dell’Augusteo l’orchestra svolge
le sue stagioni prima al Teatro Adriano, poi al Teatro Argentina,
infine per oltre quarant’anni nell’Auditorium di Via
della Conciliazione, sempre in attesa di una nuova sede che
sarà completata solo all’inizio degli anni 2000.
Quella del febbraio 2008 è dunque una ricorrenza che non
riguarda solo l’Accademia e la città di Roma, ma tutta
la cultura italiana.
Ecco perché, oltre al doveroso omaggio che l’Accademia
intende idealmente dedicare a tutti coloro che in questo secolo
hanno contribuito all’affermazione e all’eccellenza di
questa istituzione, è parso più che necessario
conferire alla ricorrenza i caratteri di una celebrazione di
maggiore ampiezza che non fosse rivolta alla sola platea romana ma
che avesse un significato più vasto, ovvero nazionale, e che
consentisse un approfondimento più ampio anche della storia
culturale del Paese e in particolar modo di quella musicale. I
cento anni di vita sono un raggiungimento e una testimonianza
effettiva della vitalità, del valore, dell’eccellenza
dell’Istituzione.
L’Accademia ha quindi voluto chiamare a far parte del
Comitato nazionale oltre ai rappresentanti di Ministeri, Enti
locali e alcuni tra i propri Soci fondatori, anche rappresentanti
di Università, Fondazioni lirico-sinfoniche, Istituzioni
musicali e culturali, Archivi e Biblioteche, RAI, associazioni di
categoria, gran parte del corpo accademico ceciliano, studiosi,
giornalisti, musicisti e interpreti.
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