La mostra, a cura di Maria Letizia Bixio, presenta un viaggio “a più tappe” come suggerisce l’etimologia della parola itinerarĭus, tra opere particolarmente significative raccolte nel patrimonio bibliografico della Biblioteca.
Tra i documenti particolarmente interessanti, vi è l’editto del 23 settembre 1826 - appartenente alla vasta collezione pontificia, arma affilata di un importante dibattito per il riconoscimento di forme di tutela per le opere dell’ingegno. L’editto fissa una summa di principi che consolideranno la tutela della proprietà letteraria ed artistica nel secolo successivo. Il Governo pontificio, infatti, concorse alacremente all’adozione e conservazione di disposizioni volte anche al riconoscimento di una tutela extraterritoriale, tra cui, per tutte, il Trattato del 22 maggio 1840 tra l’Impero Austriaco e altri Stati d’Italia, con cui fu inaugurato un sistema di tutela reciproca delle proprietà artistiche, letterarie e musicali ("Con l’Austria Carlo Alberto firma un sacro patto sui diritti d’autore, e anche altri Popoli lo sottoscrivono, in modo che questo nucleo compatto di Genti piega le menti ostili" così F. de Marchi nell’Ode: La Sanzione dei diritti d’autore del 1881). Successivamente le garanzie accordate nei domini della Santa Sede furono ampliate con il recepimento della
legge del 30 giugno 1847 pubblicata nel Regno Lombardo Veneto e diretta a garantire la proprietà letteraria ed artistica contro le arbitrarie pubblicazioni, riproduzioni o contraffazioni.
E' possibile visitare la mostra nel Salone Monumentale dal lunedì al venerdì ore 11.30-13.00